Gerusalemme: tour della città e luoghi panoramici da non perdere

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Gerusalemme non è solo un indiscutibile simbolo di fede. E’ luogo di conoscenza, di scambio, di antico e moderno, che si fondono gradatamente in una dimensione non sempre facile da spiegare. E’ un viaggio che rifarei subito, per l’intensità delle emozioni che mi ha suscitato. Il desiderio di poter vedere con i propri occhi, cogliere sulla pelle sensazioni intense, finora soltanto immaginate, attraverso scorci suggestivi e atmosfere di un “calore” tangibile, mi ha ridato di Gerusalemme un’immagine diversa e lontana da tensioni belliche ed echi di cronaca, a cui sempre, troppo spesso, sono stata abituata. Ho imparato praticamente subito che Gerusalemme è da scoprire dietro ogni angolo di strada, in fondo ad ogni singola pietra. Qui nei quartieri vissuti da etnie diverse, lo spirito religioso si coglie in una sua forma di “apparente” tolleranza. Il tour della città non deve trascurare alcuni dei suoi elementi più significativi. La Chiesa di tutte le Nazioni rappresenta uno dei tentativi più affascinanti di considerare la coesione unanime di questa città di fede. Il suo nome testimonia il contributo di moltissimi Paesi, che hanno partecipato alla sua costruzione (1919-1924), grazie all’opera dell’architetto italiano Antonio Barluzzi. Ciò che colpisce inizialmente è la facciata situata al fondo di un’ampia scalinata, costituita da una serie di colonne che sorreggono 3 grandi archi, mentre nel timpano è riportato un vastissimo e colorato mosaico, un’opera incantevole che riprende la figura di Cristo, quasi a voler rappresentare la Via tra il popolo raffigurato e Dio. Si trova proprio sul famoso Monte degli Ulivi, situato nella parte orientale di Gerusalemme, uno dei punti panoramici più intensi e celebri della città. Il suo nome deriva dalle numerosissime piante di ulivo, che una volta ne ricoprivano l’intera superficie. Oggi, oltre ad essere la sede del più importante cimitero ebraico del mondo, accoglie l’Orto degli Ulivi, meglio conosciuto come Giardino dei Getsemani (termine aramaico che significa “frantoio”). Si tratta di un piccolo uliveto in cui Gesù, secondo la tradizione religiosa, si recò dopo l’ultima cena, prima di essere tradito da Giuda e successivamente arrestato. Qui l’emozione è palpabile dietro ogni respiro. Non è facile, infatti, raccontarti l’importanza di questi luoghi, così a lungo letti e ricordati nei libri di catechismo, che ti appaiono in un attimo, in tutta la loro sacralità e concretezza.

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L’arrivo alla Città Vecchia segna l’incontro con una Gerusalemme più movimentata e controllata. C’è moltissima polizia e tanta attenzione ai gesti e all’abbigliamento, che non deve mai essere inadeguato o irrispettoso. Davanti al Muro del Pianto tutta l’emozione vissuta per il luogo in cui mi trovo, viene sicuramente amplificata. Una cornice di delicata intensità che dalla Spianata si estende lungo la Via Dolorosa. Qui i simboli della cristianità si confondono rapidamente dietro una moltitudine di colori, in un vociare sommesso, tra le diverse attività quotidiane (chi vende il pane, chi fa la barba, chi offre souvenir, chi cucina..). E’ un percorso tra sacro e profano che ciascuno compie nella sua intimità: spesso si incontrano gruppi di militari, confusi tra donne velate e bambini che giocano in strada. L’arrivo al Santo Sepolcro unisce i popoli del mondo nel nome della pace tanto attesa. Ci sono tanti modi per vivere Gerusalemme, quello più insolito è di scoprirla dall’alto, attraverso 6 punti insoliti e panoramici. Per prima, cosa puoi avere una visione completa del Santo Sepolcro partendo dalla Chiesa luterana del Redentore. Qui puoi salire sul campanile e trovare un luogo di osservazione incredibile, perché sei al centro della Città Vecchia in una posizione decisamente privilegiata. Anche dalla Torre di Davide, all’interno della Cittadella, il panorama è molto interessante e abbraccia la Città Vecchia e quella nuova. Puoi verificare l’apertura del vicino Convento maronita  (che tra l’altro è anche un piccolo delizioso alberghetto) ed accedere alla sua meravigliosa terrazza. Lungo la Via Dolorosa c’è uno dei tanti “hospice”, l’Ospizio austriaco, un edificio adibito a ostello con bar annesso, ideale per una sosta, un caffè e un dolce in uno stile davvero originale, di altri tempi. Anche qui il panorama che si vede dall’alto è quello di una città disseminata di chiese, minareti e campanili, davvero straordinaria. Dal Belvedere vicino all’Hotel Seven Arches, potrai ammirare, al calare o al sorgere del sole, uno dei paesaggi più romantici della città e immergerti nella coinvolgente atmosfera del Cimitero ebraico. Il panorama verso est si contempla fuori dalla Porta di Sion, dove si trovano il Cenacolo e la Tomba di Davide. Qui c’è la Chiesa della Dormizione di Maria sulla cui terrazza, sempre al tramonto, va in scena un delizioso spettacolo di natura e colori. Scenari differenti, giardini, mercati, cortili e gente che vive la sua quotidianità, si possono, infine, gustare dalla terrazza della Porta di Damasco. Forse per una sorta di legame con la tradizione, ogni volta che arriva il Natale, il mio pensiero vola in un attimo qui, a questo luogo meraviglioso, ai suoi contorni e ai ricordi indimenticabili.