Green generation in Italia? Come e dove camminare nei boschi

Mi ha affascinato una lettura recente, che poneva l’accento sulla graduale diffusione della green generation nel mondo, di come non sia più una dimensione sporadica, ma stia assumendo anche qui in Italia, contorni ben precisi e raccogliendo un numero di estimatori sempre più elevato. Non è ancora possibile definirlo un fenomeno di massa a tutti gli effetti, ma sicuramente il riconoscimento di questa realtà è qualcosa di tangibile. L’attaccamento alla terra, così come era stato descritto da Nietzsche, il ritorno alle origini, o meglio alle radici della propria essenza, sono gli elementi determinanti di questa tendenza, che sta entrando a far parte di quella categorie di “vacanze alternative”, al gusto comune. “Shinrin-Yoku, Forest Bathing”  è l’espressione completa ideata nel 1982 da Tomohide Akiyama, che a quel tempo dirigeva l’ente forestale nipponico, per indicare l’attività di un incedere lento attraverso la foresta. Non entro nel merito degli effetti psicologici di questa esperienza così insolita, perché te ne parlerò in un nuovo contesto, quello che ora mi piacerebbe offrirti è qualche informazione in più su quanto tu possa iniziare a progettare, per questa prossima primavera che sta arrivando. Sempre come è riportato nell’articolo che mi ha così conquistato, secondo Daniele Zovi, scrittore e osservatore della natura, il bosco rappresenta quella tradizione culturale, che ci appartiene e da cui spesso ci allontaniamo. E’ simbolo di vita e i suoi scambi gassosi con la terra, diffondono positività e senso di benessere. Così ho trovato utilissima la descrizione di una mappa dei luoghi, in Italia, dove è possibile godere di tali benefici e ritrovare un contatto diretto con la natura.
In Piemonte, in alta Val Sessera, nella zona del Biellese, è nata l’Oasi Zegna , dal suo fondatore Ermenegildo Zegna, che dal 2015 propone 3 particolari sentieri, pensati da Marco Mencagli, agronomo e Marco Nieri eco designer.

E’ una zona ricca di faggi, alberi le cui foglie “rilasciano elevate quantità di monoterpeni, sostanze aromatiche che agiscono sul sistema immunitario”. I benefici più ampi si possono avere dopo una camminata di almeno 4 ore, magari passando anche per il Bosco del Sorriso, circa 5 chilometri di percorso, attraverso cui si possono analizzare gli effetti del “bioenergetic landscape, una tecnica che studia l’interazione tra uomo e albero e misura gli effetti positivi delle frequenze emesse dalle piante”.
In Trentino a Fai della Paganella è ospitato il parco che avvicina ai “bagni nella foresta”, con un’idea di vacanza originale e adatta a tutti. Vi sono, infatti, pannelli didattici e punti di sosta (veri e propri lettini) per ammirare il volteggiare di rami e foglie stando con il naso all’insù e ascoltando il fruscio del vento. In Alto Adige, nei boschi di S.Andrea, vicino a Bressanone, il My Arbor Plose Wellness Hotel,  inaugurato recentemente incarna lo spirito della foresta e del benessere a 360° gradi. Mentre nei pressi dell’Altopiano del Salto, sulle Alpi Sarentine, potrai vivere e ammirare il bosco di larici più esteso di Europa.
Tra Emilia-Romagna e Toscana è il parco nazionale delle Foreste Casentinesi,  che rappresenta il miglior punto di riferimento per dedicarsi al forest bathing; in Umbria, intorno al Castello di Petroia, è presente una foresta di 12 ettari, suddivisa tra pini, salici e faggi, ideale per questa attività, mentre in Val Cervara, presso il parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, si riscoprono i faggi più antichi d’Europa. Anche al Sud si aprono interessanti scenari da scoprire. Come quello del parco nazionale del Gargano , in Puglia, dove si estende la Foresta Umbra, citata da numerosi antichi poeti latini come Virgilio e Orazio e dal 2017 inestimabile patrimonio dell’Unesco.
Io non ho mai visto un albero infelice. Essi si aggrappano al terreno come se gli piacesse, e sebbene ben radicati, viaggiano tanto lontano quanto noi. Vanno vagando in tutte le direzioni con ogni vento, andando e venendo come noi stessi, viaggiando con noi attorno al sole per due milioni di miglia al giorno, e attraverso lo spazio, il cielo solo sa quanto velocemente e lontano!” (John Muir)