Guida alla metropolitana di Parigi tra storia e libri

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Di Parigi non ti innamori sempre al primo sguardo. Come per molti degli amori più importanti ci vuole tempo, quel tentare di conoscersi giorno per giorno, attraverso i dettagli, perdendosi in spazi suggestivi, ricordando profumi e colori. L’incontro con una grande, nuova, misteriosa città è scandito, di solito, dalla conoscenza immediata che ne abbiamo attraverso le sue strade, i viali, i mezzi trasporto, che ci accompagnano durante la sua scoperta. Forse non hai mai fatto caso, ma le prime informazioni che cerchiamo, con maggiore insistenza, sono proprio i collegamenti, le vie di comunicazione e di contatto verso i luoghi che più ci interessano. Tra i mille segreti che Parigi nasconde, c’è anche questo: una storia che si snoda tra i suoi sotterranei, misteriosa e affascinante.  A Parigi c’è una delle reti metropolitane più estese e organizzate d’Europa e proprio “al ritmo del metrò” si è materializzato uno dei bestseller più interessanti degli ultimi anni. Il libro, dal titolo “Metronome” è stato pubblicato per la prima volta nel 2009, vendendo subito 780 mila copie. Ancora oggi è un grandissimo successo per Lorant Deutsch, interessante personaggio, conosciuto sia per le sue qualità di attore (cinema e teatro), sia per la sua immensa passione per la storia, in particolare per la storia di Parigi, per cui dichiara di aver letto almeno 500/600 libri. Egli ha raccolto in questa sua opera, l’evoluzione della città che tanto ama, attraverso un viaggio nel tempo, dal 52 a.C., con l’ultima testimonianza dei romani a Parigi (l’Arena di Lutezia, raggiungibile dalla stazione Citè nel cuore della città) fino al XXI secolo con l’Arco della Defense (stazione Defense).

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Le stazioni simbolo della metropolitana diventano il principale e unico soggetto di questa straordinaria ricerca, che riporta aneddoti e storie più o meno note, raccontante con leggerezza e dinamismo. Non vuole essere una delle tante guide turistiche, forse è più un libro che sta a metà tra la storia e la curiosità tipica di chi ama Parigi o semplicemente di chi la vuole conoscere in un modo più esclusivo. Per una volta Parigi si mostra dal suo interno, si seziona il “cuore” del suo pulsare, per estrarne dettagli interessanti, magari bizzarri e impensabili, che fanno parte comunque delle sue radici più lontane. Del resto non è la prima volta che Parigi viene ritratta “sottoterra”. E’ apparsa così in diversi film famosi, tanto che possiamo ricordare: “L’ultimo metrò” (1980) di Truffaut, ambientato all’epoca dell’occupazione tedesca, con la coppia indimenticabile formata da Gerard Depardieu e Catherine Deneuve, “Sciarada” (1963) con Audrey Hepburn e Cary Grant e le scene incalzanti tra le stazioni di Saint-Jacques e Palais Royal, oppure il film di Wenders “L’amico americano” (1977) con Dennis Hopper e l’inseguimento più lungo nei sotterranei della metropolitana che mai si sia visto al cinema. Deutsch è riuscito a regalare un’immagine di Parigi seducente, nuova e accattivante: non dimentica le meraviglie che la capitale dell’amore ci sa offrire in superficie, ma subito si proietta in quella oscura dimensione, per dare della città una prospettiva unica. “Parigi è come un oceano. Gettateci una sonda e non ne conoscerete mai la profondità. Provatevi a percorrerlo, a descriverlo: per quanto sia grande la cura che mettereste nel percorrerlo, nel descriverlo, per quanto siano numerosi e interessanti gli esploratori di questo mare, vi si ritroverà sempre un luogo vergine, un antro sconosciuto, fiori, perle, mostri; qualcosa d’inaudito, insomma, dimenticato dai subacquei visitatori letterari“.(Honoré de Balzac). Buona lettura!