La Malesia e il sogno di Emilio Salgari

sarawak

C’è un legame indissolubile tra Emilio Salgari e la Malesia. Nato a Verona nel 1862, scrittore di romanzi d’avventura e di storie incredibili, è conosciuto da tutti per una serie di undici racconti nati intorno al 1895 con il nome di “Ciclo dei pirati della Malesia”. Già dal 1883 iniziò a firmare sul quotidiano “La Nuova Arena” di Verona , le puntate di una delle sue opere che lo resero poi così celebre “La tigre della Malesia”. Viaggiatore nel cuore e nella mente, egli traduce i suoi sogni fantastici in memorabili avventure, immaginando altri mondi e altre città, suoni, colori, animali esotici e profumi che lo spingono a sentirsi quasi parte di una nuova terra: il Borneo. E da qui, dalla foce del fiume Sarawak, plasma i suoi personaggi indimenticabili e le loro storie coinvolgenti. Tra villaggi di palafitte, deliziosamente distesi sulla spiaggia, agguerriti pirati malesi, una jungla disseminata di tigri, serpenti e scimmie si intrecciano i destini del rajah bianco James Brooke, della bellissima Marianna principessa della grande isola di Labuan e soprattutto di Sandokan, la tigre della Malesia, della sua Mompracem e dei suoi innumerevoli e fedelissimi “tigrotti”.
Salgari venne travolto quasi da una sorta di passione smisurata e incontrollabile per questo paese asiatico dal fascino indiscusso e nonostante la sua morte tragica, avvenuta a Torino il 25 aprile 1911, quando il suo corpo venne ritrovato presso il boschetto della Madonna del Pilone, ciò che non conobbe fine fu la sua fama che mai lo abbandonò.
I suoi romanzi sono costellati di dettagli geografici, etnici, botanici e zoologici. Egli ci accompagna, pagina dopo pagina, in una dimensione che sembra quasi poter essere toccata e vissuta. Pare che molti degli elementi da lui narrati e da noi ricordati con tanto affetto, siano davvero esistiti, recuperati nella memoria di testi e carte antiche.

mompracem

Una tavola illustrativa nell’Oceanie di De Rienzi (1836) fu la testimonianza più precisa e autentica della famosa “tigre del Borneo” e anche la stessa Mompracem e le isolette accanto (isole di Comades),sono state scovate e ricollocate geograficamente, almeno inizialmente, attraverso la Carte de l’Ille Borneo, pubblicata nel 1839 da Dumont d’Urville, che stabiliva la loro presenza a sud dell’isola di Labuan. Purtroppo si accertò in seguito l’imprecisione di queste carte e quindi la loro non esistenza! Data la sua eccellente scrupolosità e la sua sete di conoscenza, siamo certi che il suo interesse per quest’area geografica toccò anche altre fonti, che gli permisero di descrivere con dovizia di particolari gli alberi della canfora, i tucani, gli uccelli “argo”, i frutti insoliti del durian. I nomi dei suoi personaggi sono tutti di pura invenzione, ad eccezione di James Brooke,nato vicino a Benares nel 1803. Un villaggio della costa settentrionale, Sandakan, ispirò a Salgari il suo eroe protagonista, Sandokan. Qui nel XIX secolo gli inglese combatterono proprio i pirati malesi che risiedevano nella baia di Marudu (regione del Sabah). L’isola di Labuan, invece, esiste davvero! Situata verso la baia di Brunei ha una piccola estensione (91 kmq) e dal 1846 fa parte della Federazione della Grande Malesia.
La Malesia di Salgari si snoda qui: tra la penisola di Malacca e le meravigliose coste del Borneo, un insieme di colori, di tradizioni, di culture che affascinano ancora oggi il mondo occidentale. Il territorio, situato nella parte sudorientale dell’Asia, è in realtà separato dal Mar Cinese Meridionale in due aree distinte: la Malesia Occidentale e la Malesia Orientale. La prima grande regione occidentale, che confina con Thailandia e Singapore, contempla diversi stati tra cui Malacca, Selangor, Penang, Kelantan, nonché l’area intorno alla capitale Kuala Lumpur; l’altra parte decisamente più selvaggia e verdeggiante, confina con Indonesia e Brunei e interessa gli stati del Sabah, del Sarawak e, appunto, la famosa isola di Labuan. “Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli” (Salgari) ed è proprio scrivendo che ti racconterò ancora qualcosa di più su questa terra così lontana, che nell’immaginario di tutti si veste di mistero e di suggestioni incredibili.