La vacanza perfetta esiste: non ci credi?

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Non ho mai amato la matematica, i numeri, le percentuali o le statistiche. Non so molto di calcolo di probabilità, né di teoremi o assiomi, ma quando ho letto che è stata trovata la formula della vacanza perfetta, la mia attenzione ha raggiunto livelli esponenziali e ho voluto, come sempre, saperne di più. Da uno studio denominato “Scienze of the moment” gestito da lastminute.com che ha coinvolto il neuropsicologo David Lewis e il Mindlab International, pare sia stato possibile gestire una ricerca sperimentale, in laboratorio, attraverso un mega-gruppo di osservazione (6000 cittadini europei) che ha partecipato ad un sondaggio on line. Le domande ruotavano intorno ad una richiesta implicita ben delineata: capire quali potessero essere gli “ingredienti” ritenuti “giusti” per una vacanza davvero perfetta. Così ne è stata estrapolata la formula::” 22% compagnia + 17% tempo (nel senso di momento della giornata, mattina, pomeriggio o sera) + 15% location + 11% attività + 10% unicità + 9% suoni + 6% meteo + 5% associazioni visive + 5% odori e gusti”. Dal punto di vista senso-percettivo i ricordi della vacanza si depositano in quel substrato cerebrale che va sotto il nome di memoria a lungo termine. Ma c’è altro. La ricerca si è soffermata proprio sul concetto dei “ricordi migliori” che aiutano a sedimentare nella mente il periodo della vacanza trascorsa. E i risultati sono stati questi: ““scoprire luoghi nascosti” (35%), subito dopo “ammirare un tramonto mozzafiato” (32%), poi “condividere un momento di sorpresa e spontaneità con la persona amata” (31%), “esplorare posti nuovi” (22%) e “fare nuove amicizie” (18%) , molto più che “ciondolare tutto il giorno a bordo piscina” (5%). La top list dei desideri italiana vede invece al primo posto il “poter rivivere un’esperienza di viaggio memorabile” (37%) seguito dal “partire alla volta di una destinazione sconosciuta” (29%)”.

travelInteressante la conclusione a cui è giunto proprio il dott. Lewis “Mentre è chiaro che abbiamo memorie diverse, ciò che non cambia è la componente degli elementi che ci aiutano a creare i nostri ricordi. Le memorie più preziose analizzate dai test di laboratorio per tutti i partecipanti coinvolti nella ricerca implicavano persone a loro care, come partner, familiari o amici , dimostrando che le persone sono la chiave dei ricordi più profondi. È importante investire in questo tipo di memorie a cui possiamo sempre ricorrere quando abbiamo bisogno di un momento tutto nostro che ci risollevi immediatamente lo spirito“. Gli italiani, inoltre, amano viaggiare e il viaggio viene vissuto come qualcosa di emotivamente coinvolgente, addirittura più di un miglioramento professionale o una vincita inattesa, al punto che “oltre la metà delle memorie di una vita degli italiani (51%) è associata ad esperienze di viaggio, la media più alta rispetto a tutti gli altri paesi europei coinvolti”. Ci sono differenze nel percepire queste esperienze tra uomini e donne?  Decisamente sì. Gli uomini sembrano essere più..contemplativi, ricordando in modo attento, dettagli che consentono di elaborare, nel tempo, l’episodio vissuto (associazioni visive e musica di sottofondo..). Le donne sono più inclini a prestare attenzione a caratteri maggiormente concreti e ben precisi: dove-come-cosa stavano facendo in quel momento. In comune c’è l’”ossessione da social”, la condivisione all’eccesso, che per il 46% degli italiani rischia di rovinare la vacanza, perché impedisce di “godersi fino in fondo un momento di vita vera”. Meditate, meditiamoci!