Santa Severa: il castello baciato dal mare

Ho sempre avuto una passione particolarissima per i castelli. Non solo per le storie che sempre accompagnano la loro costruzione, ma anche e soprattutto per l’aspetto architettonico che mostrano fieri, consapevoli di essere dei tesori di immenso pregio, circondati da tradizioni, leggende, dettagli stilistici o colori che li rendono unici. Spagna , Portogallo  e Germania  mi hanno regalato in Europa emozioni incredibili, ma anche in Italia ho scoperto piccole deliziose bellezze, di cui conservo un ricordo meraviglioso. Così dalle montagne incantate della Valle d’Aosta sono passata al litorale laziale, scegliendo Santa Severa come luogo da scoprire. Disteso sulla costa tirrenica, il suo castello è baciato dalle onde del mare e scorgerne il profilo in lontananza, anima un entusiasmo incredibile. La sua origine, secondo la tradizione, è da ricondurre a Severa, un giovane martire cristiana che venne uccisa proprio su quel suolo, il 5 giugno del 298 d.C., insieme ai suoi fratelli. In realtà la storia più antica ci ricorda che, risalgono addirittura all’età del Bronzo, diversi ritrovamenti di comunità che qui vi si stabilirono. Pyrgi (VII sec a.C.) divenne uno dei porti marittimi più famosi dell’Etruria, mentre le varie successive trasformazioni in epoca romana, arrivarono fino al XIV secolo quando per la prima volta si vide consolidata la struttura vera e propria del castello, con il suo fossato e il ponte ad esso collegato, la sua pianta rettangolare e le sue torri angolari che svettano sul mare.

La Torre del Castello resta ancora oggi una delle fortificazioni più romantiche ed esclusive, fatta costruire da papa Leone X. Ne seguirono varie e complesse vicende storiche, che ne mutarono la sua funzione nel tempo, tanto che dopo un lungo periodo di decadenza, venne rivalutato nell’ambito della seconda guerra mondiale come base strategica dell’esercito tedesco. Dal 2014 appartiene alla Regione Lazio che ha contribuito non solo alla riapertura al pubblico, in periodi prestabiliti, ma si è impegnata e si impegna alla sua continua e costante rivalutazione nel quadro di un panorama culturale e artistico su base nazionale e internazionale, attraverso la programmazione di varie attività ed eventi. E come ogni castello che si rispetti, anche quello di Santa Severa ha il suo fantasma, anzi forse più di uno. Strani fenomeni si sono verificati nel tempo, mobili che si spostavano da soli o rubinetti lasciati stranamente aperti..tutti episodi che potrebbero essere attribuiti al fantasma di un cavaliere del passato o a più spiriti che ancora adesso aleggiano da questa parti. Questo non fa che accrescere la curiosità verso il castello e il desiderio ancora più ardente di conoscerne ogni sua sfumatura. Oggi il modo più immediato per poterlo “vivere” è quello di abitarlo. Devi sapere che è stato inaugurato di recente un bellissimo ostello, originale soprattutto per la sua posizione. Le finestre sono a picco sul mare e le camere, soltanto 40, garantiscono uno spicchio di pace, fuori dal mondo, in un contesto paesaggistico unico nel suo genere. Restando in ambito naturalistico vale la pena descriverti la Riserva Naturale di Macchiatonda,  a poca distanza da qui. Si tratta di un territorio pianeggiante, che ha come confini la costa tirrenica e i monti Ceriti ed è diventata area protetta, presentandosi con un habitat idoneo per varie tipologie di uccelli migratori, che qui nidificano ogni anno. Paludi e boschi sono ciò che costituisce l’ecosistema di questa vasta area, oggi utilizzata come focus interessante per riflettere sull’educazione ambientale e la necessaria tutela della natura. Un luogo davvero imperdibile anche per famiglie e bambini , apprezzato da fotografi naturalistici e amanti del birdwatching.
Ho lasciato un pezzettino di cuore a Santa Severa e presto andrò a riprendermelo…