Santorini: storia, mitologia ed escursioni

isole cicladi

Per terminare questo approccio conoscitivo con l’isola di Santorini credo sia utile offrirti una rapida parentesi storico/culturale, per conferire significato a due, tra i luoghi più interessati, che qui puoi trovare: le rovine di Antica Thera e il sito archeologico di Akrotiri.
Intorno al 900 a.C i Dori, provenienti dal nord della Grecia, si erano stabiliti già nelle isole Cicladi e ben presto raggiunsero questo territorio. Erano guidati dal loro condottiero Theras che ben presto decise di stabilire qui a Santorini il proprio dominio. Thera diventa la capitale dell’isola e tutta Santorini verrà chiamata così in suo onore. La scelta di edificarla in uno specifico luogo non è stata casuale. Si trovava, infatti, in un punto estremamente strategico, chiusa tra le montagne che potevano rappresentare una fortificazione naturale.
La città era suddivisa in 2 zone: ad est la zona dei santuari e del Ginnasio degli Efebi e ad ovest l’Agorà (piazza del mercato) e altre costruzioni tra cui la Guarnigione dei Tolomei. Grazie all’interesse di vari studiosi e ai diversi scavi che iniziarono intorno al 1871 e proseguirono nei decenni successivi, oggi è possibile visitare questa antica città, raggiungendola a piedi attraverso 3 diversi percorsi che partono da Kamari, dal monte Profitis Ilias o da Perissa. Le rovine del teatro, del Temenos di Artemidoro e del Tempio di Dionisio sono tra le testimonianze più rappresentative.
Sempre legato al passato e alla storia, questa volta, mitologica, ecco che l’esistenza dell’isola di Santorini non può escludere la leggenda di Atlantide. Il filosofo Platone la riporta in 2 opere, nel “Timeo” e nel “Crizia”. Da sempre l’origine di quest’isola sconosciuta e affascinante ha suscitato la curiosità di scienziati, storici e altri studiosi che hanno cercato di svelarne l’identità con prove più o meno convincenti. La descrizione di un tratto di terraferma caratterizzato dalla presenza di cerchi concentrici bagnati dal mare potrebbe, infatti, confermare la tesi dell’isola vulcanica con una grande caldera, proprio come il territorio di Santorini. Gli stessi colori (bianco, rosso e nero) così come i minerali descritti da Platone (rame, talco. zinco, argento..) sono proprio identici in ogni dettaglio.
Il geofisico greco Angelos Galanopoulos e il collega Edward Bacon sono giunti alla conclusione che Atlantide in realtà era formata da almeno 2 isole.
La più piccola e rotonda costituiva la struttura madre identificabile con Santorini, l’altra più rettangolare poteva ritrovarsi nella forma dell’isola di Creta. E’ ovvio che la conferma ufficiale non esiste, si rincorrono confronti, dubbi, interpretazioni di ogni genere e proprio questa curiosità intorno ad un mito così intramontabile, rende Santorini un luogo intrigante.

akrotiri

Akrotiri si trova a sud-ovest ed è una località molto graziosa. E’ famosa soprattutto per il suo sito archeologico rinvenuto a seguito dell’eruzione vulcanica del 1866 ad opera del geologo francese Fouquè. L’eruzione del 1600 a.C ricoprì ogni traccia di questa cultura (edifici, piazze, strutture di ogni genere..) e i residui lavici mantennero il tutto intatto per millenni. Una visita a questa area così recentemente rinnovata e interessante, è imperdibile per cogliere dell’isola aspetti meno noti e turistici. Da vedere, in particolare, la Casa Ovest che inizialmente doveva essere di 2 piani e che presenta tracce di affreschi di una delicata bellezza (i “Pescatori” e le “Miniature”). Proprio la tecnica pittorica usata è qualcosa di singolare: iniziavano l’opera su calce bagnata e la terminavano su una parete totalmente asciutta, quindi meno resistente al passare del tempo. Dai dipinti si traggono informazioni utili per conoscere la vita quotidiana del tempo, il rapporto con la natura, il senso della religione e della tradizione. Se sei interessato a scoprire dell’isola anche questo aspetto, puoi raggiungere la zona degli scavi (che ancora oggi è meta di studi e di ricerche) attraverso un comodo servizio di bus che partono dalla piazza principale di Firà.

Santorini presenta, infine, una serie di brevi escursioni attraverso il piccolo arcipelago che la circonda. Thirasia è adatta per chi cerca solitudine e riposo. Proprio qui nella baia di Millo c’è la famosa cappella di Sant’Irene che come ti dicevo nella prima parte, aveva dato il nome alla più grande isola di Santorini. Dal monastero di Kimisi, invece, il panorama è nuovamente spettacolare. Il capoluogo è Manolas e si raggiunge dal porto di Korfos attraverso una salita discretamente impegnativa. Se ami gli animali, cerca di non utilizzare i “famosi” muli di Santorini, che per soddisfare le esigenze di tanti turisti sono obbligati a fare la spola, attraverso percorsi difficili e faticosi. Le isole di Kameni (Nea Kameni e Palea Kameni) sono raggiungibili sempre via mare, tramite piccole imbarcazioni che le collegano con Santorini in brevissimo tempo (20-30minuti). Sono isole vulcaniche che presentano un territorio molto suggestivo e decisamente indimenticabile. C’è proprio una sorta di “calore” emanato dai crepacci che spesso pare dare l’impressione della attività vulcanica ancora presente. Diverse, infatti, sono le sorgenti calde e le solfatare con una temperatura che arriva intorno agli 80°C. Con partenza da Firà, Oia e Athinios c’è la possibilità di usufruire di battelli caratteristici, che 2 volte al giorno (anche su richiesta) accompagnano i turisti in queste originali escursioni. Un’occasione davvero da non perdere! Il mio viaggio a Santorini termina qui, ma la Grecia ha ancora tanto da raccontare. Non ci credi?