Viaggio nella cucina fusion peruviana

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Il mio viaggio nella cultura peruviana non poteva prescindere da uno degli aspetti più rappresentativi: la sua cucina. Si chiama cucina fusion, quella che nasce da un “intrigo” di tradizioni locali, dovute alle varie immigrazioni, che nel corso della storia hanno aggiunto sapori e ingredienti sempre diversi, originali. Così il Perù si arricchisce di gusto anche il tavola: pesci di fiume e di mare, pollo, patate e verdure, mais, frutta sono tra gli elementi essenziali che opportunamente rivisti danno origine a piatti squisiti e genuini. Ma non basta. La vera peculiarità è legata all’arte della “presentazione”, l’impiattamento che sta diventando un cult e segue soprattutto un linea moderna nel panorama gastronomico mondiale. Non è raro, infatti, assistere ultimamente a diversi eventi e manifestazioni che celebrano questo modo innovativo di fare cucina. E’ una scoperta diversa che ti permette di esplorare il Perù, di avvicinarti a conoscere le oltre 2000 ricette che fanno parte della storia dell’arte culinaria locale e calarsi tra le sfumature culturali e climatiche, che sono alla base di tali creazioni. Il famoso evento mondiale Expo 2015 a Milano è ormai alle sua battute conclusive, ma ci ha lasciato una preziosa eredità anche per quanto riguarda la tradizione peruviana. Luis Arévalo ed Edgardo Umeres sono stati, ultimamente, i protagonisti di due particolarissime presentazioni, che hanno ulteriormente rilanciato la cucina peruviana nel mondo. Arévalo, famosissimo chef, peruviano di origine, ma residente in Spagna da moltissimi anni, è definito il “precursore della fusione tra gastronomia peruviana e giapponese”, conosciuta come cucina nikkei.

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Presso il Museo delle Culture (MUDEC) ha partecipato ad un interessante programma di diffusione della cultura gastronomica Perù, feeds your soul!: “L’incontro di due culture in chiave gastronomica ha conquistato i palati milanesi grazie alle proposte di Arévalo che, per l’occasione, ha presentato la versione orientale di specialità quali sgombri marinati, branzino “a lo macho” e “juanes” (fagottini) di quaglia, mettendo in particolare rilievo ingredienti tipici come i peperoncini “ají”, il mais viola o i limoni verdi ha affermato Magali Silva, Ministro del Turismo e Commercio Estero del Perù, nonché Presidente del Consiglio Direttivo di PROMPERÚ”. Sempre restando in tema, il ristorante milanese Daniel ha ospitato una sintesi di sapori italo-peruviani, che ha coinvolto lo chef peruviano Edgardo Umeres e il duo italiano Giancarlo Morelli e Daniel Canzian. Nonostante viva in Svezia da 20 anni, Edgardo Umeres è uno dei più rappresentativi nel suo genere. Ha utilizzato per l’occasione, ingredienti tipici del suo paese, il rocoto, la quinoa e l’olluco uniti a prodotti stranieri. “La sua fama si deve ai sapori unici che è in grado di offrire grazie agli squisiti ingredienti peruviani destinati a conquistare il palato di chiunque, come il baccalà nero con aglio selvatico e acetosella, l’aringa fritta in emulsione di aneto o lo stufato di olluco con “latte di tigre””. Con spunti di questo genere è impensabile non sognare un viaggio direttamente alle origini del sapore, per scoprire la magia di questa terra e di questa cultura così ricca e affascinante. Una delle esperienze più intriganti che è possibile organizzare sempre con Antarctica  è proprio quella di “partecipare ad una lezione interattiva di cucina peruviana” diretta dallo chef Gonzalo, che nell’occasione potrà raccontarti la storia del cockatil storico, il Pisco Sur. In questo modo il tuo viaggio in Perù sarà ancora più indimenticabile!