Cultura e cucina coreana in Italia

Come già ho avuto modo di raccontarti in passato, uno dei motivi sempre più frequenti che spingono a intraprendere un viaggio è, da qualche tempo, la curiosità non soltanto del luogo geografico, ma l’interesse sempre più spiccato per la sua tradizione gastronomica. Oggi, con l’avvento della globalizzazione, possiamo permetterci di “viaggiare nel gusto” approfittando di assaggi particolareggiati, in location presenti anche sul nostro territorio. La cucina asiatica si muove sempre di più nell’ambito culinario, per offrire ai “turisti dei sapori” nuove forme di conoscenza e di curiose abitudini a tavola. Oggi tocca alla Corea, presentarsi in tutta la sua essenza. La cucina coreana è diffusa in Italia ormai da alcuni anni. Si trovano ristoranti o take away per tutti i gusti: da locali raffinati e arredati in stile tradizionale, a street food sempre più ricercati, per un pasto veloce e soddisfacente. Torino e Roma, ma anche Bologna, Firenze e Venezia sono le città in cui questi sono più presenti. Come in ogni cultura che si rispetti, esiste un preciso galateo da tenere in considerazione, sapientemente indicato nel libro di Ming San Cho “La Corea –vita e tesori”:


– la persona più anziana inizia a mangiare per prima
– il cucchiaio e le bacchette si tengono nella mano destra
– le bacchette non devono essere lasciate nella ciotola del riso o della zuppa durante il pasto
– mentre si mangia il riso o la zuppa non si deve tenere la ciotola in mano
– quando si raggiunge il cibo, non ci si può sporgere troppo sulla tavola in direzione dei piatti
– Non si può lasciare nel piatto comune un avanzo che è stato morsicato
– Non si può fare a pezzi il cibo con le dita
– Mentre si mangia, la mano sinistra e le braccia non devono appoggiarsi al tavolo
– Si deve rimanere a tavola finchè l’ultima persona non ha finito di mangiare.
La cucina coreana è costituita in larga misura da carne e pesce, che si cucinano quasi sempre con BBQ. Questa tecnica diffusissima è presente nei ristoranti, che spesso presentano su ogni tavolo una griglia apposita, ad uso dei commensali. Non mancano zuppe, vermicelli come sostituiti della nostra pasta e verdure. I mandu accompagnati dal kimchi possono essere un delizioso antipasto. I ravioli di carne, simili anche in altre cucine asiatiche, si accompagnano, infatti, frequentemente al gusto piccante e gradevole del kimchi . Questa è una particolare tecnica di conservazione in cui la verdura viene marinata nella salamoia, per conservarla più a lungo, poi mescolata con altre spezie e lasciata fermentare per ore in giare di terracotta. Una volta si usava la rapa bianca, oggi si adopera il cavolo cinese. E’ indubbiamente il piatto più noto e salutare di questa cucina. Successivamente si può passare ad un gustosissimo piatto di tteokbokki, gnocchetti di riso, leggermente “gommosi” all’assaggio, che possono essere cotti in una salsa molto speziata e saporita. E’, forse, il piatto più piccante di questa cucina. Le diverse “Jang” presenti nella loro tradizione culinaria, rappresentano le salse con cui si possono cuocere o condire i vari cibi. Sono i componenti aggiunti che ne stabiliscono il sapore finale. Quasi tutti i piatti di portata sono preparati in questo modo. La base della jang è la soia (Jang), fermentata e conservata sempre in giare di terracotta dopo un’attenta e lunga preparazione casalinga. A questa si uniscono altri gusti, come la famosa Gochujang (pasta di peperoncino) ideale con i “gnocchi”. La bevanda tipica a tavola è il sojou, che può essere consumato diluito o più puro, ma sempre in compagnia.
In conclusione si può dire che la cucina rimane un punto fermo nella storia di un popolo, cosi come indicato dal famoso proverbio  “Anche la Montagna di Diamante si apprezza dopo mangiato…