Evo Bardolino: un’esperienza sensoriale con lo chef Simone Gottardello

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Il recente soggiorno a Bardolino, presso l’ Hotel Aqualux Spa & Suite, ha contemplato la mia presenza presso il delizioso ristorante Evo, aperto anche ad ospiti esterni alla struttura. Ciò che colpisce immediatamente è la consapevolezza di partecipare ad un percorso di gusto, ad un viaggio emozionante ed emozionale, alla ricerca di quella tradizione locale e di quella creatività originalmente espressa, sotto la guida attenta di Simone Gottardello, giovane chef, legato alla cultura culinaria di un altro grande maestro come Giancarlo Perbellini.
La costante di tutte le proposte di EVO va ricercata nella spiccata propensione al rispetto delle usanze e dei prodotti della terra e nella eccellente qualità delle materie prime utilizzate, che vengono selezionate dallo chef per essere successivamente trattate, alla ricerca della valorizzazione dei sapori e dei profumi dei cicli naturali, e degli abbinamenti migliori che le amalgamano ma ne salvaguardano la riconoscibilità.
I piatti sono costruiti con cura e con pochi ingredienti fondamentali, sempre con il rispetto della stagionalità, esaltati dal tocco delle chicche del territorio, ovvero prodotti che solo la ricchezza di questa zona sa offrire come il riso vialone nano – superbo con lavarello affumicato, maionese di uova di pesce di lago e raperonzoli – , il tartufo nero del Monte Baldo, le lumache – o chiocciole -, gli ortaggi come il radicchio rosso, l’asparago bianco e il sedano di Verona, prevalentemente biologici e provenienti da selezionati produttori della zona.
Il gustoso menu anche per questo motivo presenta un’offerta molto ampia e periodicamente variata, ed è sempre attento a soddisfare l’esigenza del mangiare sano.
La tradizione mediterranea conquista e sorprende con naturalità e semplicità, sia con i primi a base di pasta o riso, che con i secondi di carne e di pesce – di lago e di mare -. I piatti sono inoltre esaltati dall’abbinamento a vini a base di uve autoctone – Soave, Valpolicella, Amarone, Bardolino – e al pregiato Olio EVO Viola – irrinunciabile base di cottura di numerosi piatti e imperdibili dessert -, la cui produzione gode della dolce e inebriante carezza dell’Ora, la piacevole brezza del Garda.

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L’incontro con lo chef è stato piacevolissimo, in un contesto superlativo sia per l’accoglienza ricevuta, sia per la qualità offerta. Non ho frenato la mia curiosità e questo è ciò che mi ha rivelato.
Quanto conta l’istinto in cucina e quanto la tecnica? Si cucina più con l’emozione o con lo “studio”?
L’istinto è quello che ti fa avere un’ idea , un guizzo del momento , che dà l’input per creare un nuovo piatto . Serve poi la tecnica per completare un’ idea e renderla concreta. Nella cucina, come la intendo io, ci vuole alla base uno studio, un “perché’”. Secondo me l’emozione va concretizzata.
Il piatto che ami cucinare di più e quello che ami di meno?
Generalmente amo cucinare tutto , non mi dedico alla pasticceria non perché  non mi piaccia, ma perché ritengo che per la pasticceria siano necessarie competenze e tecniche diverse dalla cucina. Infatti la maggior parte delle proposte dolci posso anche partire da un idea mia o del pasticcere, ma alla fine la parte “ tecnica”, di come realizzarlo, spetta a lui.
Quali sono i profumi o i colori (sapori e spezie) che maggiormente gradisci e che non mancano mai nelle tue creazioni?
L’estetica del piatto, la cromaticità è importante, ma è altrettanto importante non “puntare” tutto su questo,  perchè il rischio è di andare poi a discapito del gusto. Nel piatto è fondamentale, che gli ingredienti presenti siano riconoscibili ed esaltati nel loro gusto tramite le tecniche più  appropriate . E mettendo in atto le tecniche corrette si può arrivare di conseguenza alla corretta “eleganza” dei singoli ingredienti .

Evo Bardolino resta una delle esperienze sensoriali decisamente imperdibile.