Il futuro di Parigi: dai “green tour” al progetto Paris Smart City 50

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A Parigi la deliziosa atmosfera “green”, in linea con diverse altre capitali europee, si esprime attraverso diverse prospettive, tutte interessanti e coinvolgenti. Non mancano, infatti, parchi e giardini per soddisfare le esigenze di tutti, la necessità di un’oasi di relax in pieno centro che possa stemperare la calura estiva o semplicemente rappresentare un diverso punto di partenza da cui partire alla scoperta della città. Il Jardin de Tuileries, chiamato così perché lo spazio su cui si estende era occupato, un tempo, da fabbriche di tegole (tuiles in francese) è uno dei più conosciuti. Inizialmente voluto da Caterina de’Medici venne riprogettato da Andrè de la Notre e divenne uno dei giardini alla francese più suggestivi al mondo. Il Bois de Boulogne copre un’area di circa 845 ettari di bosco ed era l’antica riserva di caccia reale. Il suggestivo Jardin du Luxembourg, di cui ti ho accennato in precedenza, è ricco di sculture, fiori e fontane ed è annesso al meraviglioso palazzo voluto da Maria de’Medici che oggi è sede del Senato. Il Parc du Champs de Mars che va dall’Ecole Militaire fino ai Giardini del Trocadero è una delle zone più pittoresche da cui si può ammirare una splendida visuale sulla Tour Eiffel. Il Parc de la Villette è un parco cittadino di 35 ettari attorno al quale si sono costruite strutture culturali e sportive di grande pregio come il Museo della Scienza e della Tecnica, della Musica e il Geode, mentre presso presso il Museo Quai Branly  si trova uno dei giardini verticali più suggestivi al mondo. Il mio preferito, però, resta il Jardin des plantes, 28 ettari di verde in cui è inserito il Museo Nazionale di Storia Naturale. Inaugurato nel 1650 come Jardins Royal des Plantes Medicinales, venne annesso nel 1793 al museo che oggi si può visitare.

parigiPer quanto riguarda l’orientamento “green” dei mezzi di trasporto più gettonati, devi sapere che a Parigi cresce il numero dei cittadini che non possiede un’automobile (più della metà della popolazione residente) e che si orienta su metodi di spostamento alternativi come il Velib, con decine di migliaia di biciclette noleggiate ogni anno e con abbonamenti sempre più interessanti o il nuovo Autolib, servizio di noleggio a ore di auto esclusivamente elettriche. Restando in tema di “due ruote”, uno dei “bike tour” più richiesti resta la la “promenade plantée“, un percorso “verde” di oltre 4 Km che ci snoda tra la Bastille e Bois de Vincennes, adatta a tutta la famiglia! Preferisci goderti la città a piedi? Devi sapere che la famosa Place de la Republique è stata letteralmente “ricostruita”, dopo un cantiere di lavoro durato quasi 2 anni ed è diventata la più grande piazza pedonale parigina . Oggi è servita da 5 linee della metropolitana e ha un look tutto nuovo, luogo ideale per i bambini e per chiunque voglia passeggiare e rilassarsi al centro della città, tra filari di alberi, fontane e caffè. Ma c’è di più. Parigi e il suo futuro eco-sostenibile non sono più soltanto un sogno. Si chiama Paris Smart City 50 ed è un ambizioso progetto, ideato dallo studio di Vincent Callebaut Architectures. L’intento del nuovo piano energetico per la città è quello di ridurre il 75% delle emissioni di gas serra entro i prossimi 35 anni. Così è nata l’idea di realizzare entro il 2050 un “paradiso di architettura smart”  ricco di vegetazione. Si tratta di ricostruire Parigi partendo da se stessa, ecco la filosofia di questo immenso e interessantissimo lavoro d’equipe. Una ricerca svolta tra un team di architetti e ingegneri con lo scopo di proporre un futuro ecologico e salutare per questa metropoli. Sono 8 i prototipi presentati e che riguardano:: “edifici mangia-smog in Rue de Rivoli; i binari abbandonati della Petite Ceinture trasformati in un corridoio ecologico; la torre di Montparnasse con giardini verticali di bioreattori per la coltivazione di alghe; strutture di bambù che avvolgono gli edifici del quartiere Masséna; complessi abitativi non costosi strutturati come alveari; fattorie verticali ad Aubervilliers; stazioni ferroviarie a forma di mangrovie; e ponti verdi lungo il fiume”. Saranno tutte strutture destinate a combattere l’effetto “isola di calore urbano” , proiettando Parigi in una dimensione non solo di modernità, ma di tutela verso le diverse problematiche ambientali. Il futuro qui è già iniziato.