Klimt e Vienna: l’arte al Belvedere

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Gustav Klimt è uno dei simboli di Vienna, quello che artisticamente parlando la incarna più delicatamente. Peter Altenberg, al secolo Richard Englander, poeta e scrittore austriaco, molto attivo nel movimento letterario “Giovane Vienna” e contemporaneo di Klimt scrisse così in uno scambio epistolare: ”nel dipingere voi vi tramutate, come in un racconto di fate, in uomo di straordinaria modernità, ciò che forse non siete nella vita quotidiana”.
Ma chi era Klimt?
Gustav Klimt nasce in un sobborgo di Vienna, a Baumgarten, nel 1862. Frequenta la Vienna School of Arts and Crafts (Kunstgewerbeschule) fino al 1883 e ciò rappresenterà un’esperienza formativa di notevole spessore, perché gli consentirà di apprendere l’uso di tecniche differenti, dal mosaico alla ceramica. Il 1888 è sicuramente una data importante perché riceve un riconoscimento ufficiale dall’Imperatore Francesco Giuseppe.
Esponente della corrente artistica denominata Secessione Viennese, inaugura la sua prima mostra nel 1898. La frase presentata all’ingresso della seconda mostra gli consegnerà un anticipo della fama che lo avrebbe atteso: “A ogni tempo la sua arte, all’arte la sua libertà”. Nel 1903 si reca a Ravenna spinto dall’interesse per i mosaici bizantini. Klimt, figlio di un orafo, ritrova proprio nell’utilizzo dell’oro, un nuovo stile di creare le forme, modellarne i contorni, rendere il tutto più plastico, passando da gradazioni brillanti ad opache, in un gioco di luce unico nel suo genere. Nel 1910 partecipa alla Biennale di Venezia e nel 1911 all’Esposizione Internazionale di Arte di Roma. Nel gennaio del 1918 viene colpito da un ictus e il 6 febbraio morì. L’arte di Klimt consiste nel gusto delle decorazioni, nel simbolismo e nei dettagli che regalano valore all’elemento centrale, spesso rappresentato da una figura femminile. Klimt appartiene al movimento artistico dell’Art nouveau che si diffonde in Nord America e in Europa verso la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, interessando vari settori, dalle arti applicate, a quelle figurative, con esempi notevoli anche in campo architettonico (soprattutto design di interni)..
Il Belvedere, uno degli edifici più imponenti e magnifici di Vienna, deve parte della sua fama proprio a Klimt e ai capolavori che in esso sono custoditi.

vienna Il Belvedere è una costruzione piuttosto articolata che trova il suo splendore nell’armonia del suo insieme. Si tratta, infatti, di due palazzi, l’Oberes (Superiore) e l’Unteres (Inferiore) uniti da un maestoso giardino, ricco di statue e fontane. E’ diventato museo nel 1903 e ora rappresenta la sede artistica più prestigiosa presente in Austria, che accoglie una collezione di opere di inestimabile valore. E’ uno dei complessi in stile barocco, più ricercato e frequentato d’Europa, un tempo residenza estiva del principe Eugenio di Savoia. Venne chiamato Belvedere solo nel 1752 dall’imperatrice Maria Teresa, che l’acquistò dall’unica erede di Eugenio, la nipote Vittoria di Savoia. Fu il principe Eugenio a scegliere l’architetto per la sua progettazione nella persona di Johann Lucas von Hildebrant (1668-1745) e i lavori di costruzione durarono oltre 25 anni, iniziando intorno al 1714 con la costruzione del Belvedere Inferiore.
Per entrare al Belvedere Superiore occorre varcare il portale sud verso la Prinz Eugen-Strasse. Sulla cancellata centrale, in ferro battuto, ecco i due leoni con gli stemmi di casa Savoia e vicino le catene dell’Ordine del Toson d’Oro, onorificenza attribuita al principe Eugenio dal re di Spagna Carlo II. Il Belvedere Inferiore, invece, si raggiunge dal Rennweg. All’interno, un corridoio costruito nel 2009 lo unisce all’Orangerie, dove il principe coltivava le arance amare e che ora ospita interessanti mostre d’arte contemporanea. Il Giardino del Belvedere è stato progettato da Dominque Girard, allievo di Andrè Le Notre, il più noto tra gli architetti dei giardini barocchi. Meritano attenzione particolare la terrazza davvero molto estesa in cui si stagliano due imperscrutabili sfingi e le due cascate, quella superiore ornata di statue di eroi e quella inferiore con un bacino a forma di conchiglia.Per certi aspetti la posizione di questo edificio rispecchia l’altrettanto famosa reggia di Versailles, specie nel modo di ergersi proprio davanti a questo suggestivo scenario di acqua e vegetazione. Nel 1781venne inaugurata la pinacoteca imperiale che offre al pubblico la collezione più prestigiosa d’arte austriaca, dal Medioevo ai giorni nostri. Capolavori di Monet, Renoir, Van Gogh, Segantini e del Biedermeier viennese costituiscono una sezione del patrimonio artistico presente. Le sale della Secessione, infine, presentano la più vasta raccolta mondiale delle opere di Gustav Klimt, un’esperienza “sensoriale” davvero imperdibile!