La Sacra di San Michele: un gioiello di spiritualità in Piemonte

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In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico. Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l’uomo deve poter viaggiare”.(A.Tarkowsky). Continuo a pensare che il “viaggio sia in fondo una meravigliosa esperienza anche interiore che accompagna, sostiene e modifica il nostro modo di essere e di pensare. Il viaggio è sorpresa, cambiamento, ricchezza. Proprio questa dimensione di mutamento, di trasformazione e in qualche modo di crescita è decisamente più evidente se la meta del viaggio è una destinazione “sacra”, un luogo storico-spirituale, di grande impatto scenografico e intimo, dove torno spesso con grande trasporto. In Piemonte è famosa la Sacra di San Michele,  uno dei monumenti più rappresentativi, diventata un altro importante simbolo con la Legge Regionale n.68 del 1994.
Se prendi l’autostrada che da Torino porta al Frejus ed esci ad Avigliana, inizi a salire per una strada piuttosto ripida e fatta di tantissime curve. Ti immergi nella natura e nel bosco che ad un certo punto diventa davvero molto fitto, poi dopo qualche chilometro, tra le un groviglio di rami e cielo, ecco stagliarsi l’immagine di questa costruzione così imponente che domina il resto del “mondo”. La sua posizione è piuttosto impressionante, sembra ancorata ad uno sperone di roccia protesa davanti alla Valle di Susa.  Da subito sentirai nascere una forte eccitazione: potrai sentire in un attimo come si arriva al cielo ,attraverso quest’opera terrena ricca di curiosità e di segreti. Le notizie storiche ci portano a ricondurre la sua costruzione intorno al 983-987. Sorse sul monte Pirchiriano sembra per volere di Ugo di Montboissier, proprio in un punto, la Valle di Susa, che è situata tra la strada che collegava il Nord Europa, a Roma e alla Terra Santa.

sacra san micheleA livello simbolico pare che San Michele dispiegando le sue ali scelse lì la sua sede, esattamente a metà da dove poi venne eretti gli altri due santuari “micaelici”: Mont Saint Michel in Francia e San Michele Arcangelo nel Gargano, in Puglia. Fu subito un luogo di pellegrinaggio molto conosciuto, crocevia di scambi e di cultura. Ebbe il suo maggior splendore intorno al XII secolo, quando divenne addirittura un famoso centro spirituale noto in Italia e all’estero, grazie alla sua biblioteca e alla sua scuola di grammatica. A causa di diverse difficoltà economiche sotto la dinastia sabauda, l’attività monastica venne interrotta da Papa Gregorio XV. Verso la fine del 1800 Alfredo d’Andrade, architetto e pittore di origine portoghese naturalizzato italiano, partecipò al restauro dell’abbazia. A lui si devono soprattutto i nuovi archi rampanti, la piccola e la grande foresteria in cui attualmente si svolgono ancora convegni, mostre ed eventi musicali. Oggi è anche un “rifugio” per ritemprare lo spirito e vivere una dimensione monastica nelle camere messe a disposizione dei pellegrini.
La sua visita è lo strumento più suggestivo per scoprire un universo simbolico che ti riporta in un attimo al Medioevo, con tutto il suo straordinario misticismo. “La storia di questa abbazia, che sembra uscita dal libro “il nome della Rosa” di Umberto Eco, è antica ed inizia nell’anno 1000, parallelamente alla via francigena che qui esisteva e sui cui transitavano monaci, guerrieri e mercanti”.
San Michele ti attende all’ingresso della Sacra. E’ una figura mistica nuova, spogliata della sua anima guerriera e combattiva, che ha lasciato nella roccia la sua spada e accoglie il pellegrino in una dimensione senza tempo, fatta di pura pace interiore. Si accede all’interno percorrendo il maestoso Scalone dei Morti, se alzi la testa e guardi in alto non puoi rimanere colpito da questa costruzione che sembra nascere dalla roccia, una simbiosi incredibile, presente in diverse parti dell’edificio. Una volta giunti all’interno, l’attenzione è rapita dalla Porta dello Zodiaco, del maestro Nicolaus.  Qui sacro e profano si uniscono tra elementi mistici e terreni di innegabile fascino. Il desiderio di silenzio e di meditazione è palpabile quando entri nella Chiesa, illuminata quanto basta, per scorgere sculture e affreschi frutto di un “percorso spirituale” intenso. Il terrazzo immenso è un vero spettacolo sulla valle circostante. Qui puoi ancora visitare la Torre della Bell’Alda e godere di un panorama di indescrivibile bellezza. Alla Sacra di San Michele puoi accedere di giorno, tenendo conto della diversità di orari tra quello invernale e quello estivo che inizia di solito da metà marzo e dura fino ad ottobre. Se cerchi un luogo silenzioso dove storia e spiritualità ti emozioneranno ad ogni passo, inserito in un contesto naturale incredibilmente affascinante, qui lo troverai.