Madrid in festa per i 200 anni del suo Prado

Madrid resta una delle capitali europee piu interessanti e piacevoli che abbia mai visitato. E oggi, il Prado, il suo museo più famoso, è al centro di una vastità di attenzioni a carattere internazionale, per il bicentenario della fondazione. Così ho pensato di regalarti alcuni dettagli, che ne hanno fatto la storia e illustrarti, come potrebbe cambiare il suo volto, attraverso il progetto di modernizzazione, che culminerà nel 2022. Inaugurato il 19 novembre 1819, inizialmente si chiamava Museo Real de Pinturas, desiderato da re Ferdinando VII, per la moglie Maria Isabella del Portogallo, che morirà purtroppo prima della sua apertura. E’ ospitato all’interno di un edificio in stile neoclassico, costruito nel 1785 da Juan de Villanueva, famoso architetto del tempo. Inizialmente le opere proposte al pubblico erano poco più di 300, dipinti provenienti dalle collezioni reali, opera di artisti esclusivamente spagnoli. Ma nell’arco di circa 10 anni, diventano 4000 i capolavori esposti, frutto del mecenatismo delle dinastie degli Asburgo e dei Borbone, che costruirono la storia della Spagna intorno al Cinquecento. Verso il 1800 il museo si arricchisce di altri suggestivi capolavori, in seguito a donazioni o a collezioni presenti in altri piccoli musei, poi soppressi. E’ il caso di pittori illustri, come El Greco, Rubens, Goya e Velazquez, a cui è dedicata interamente la sala n.12, e le cui 49 opere sono il simbolo di una storia artistica senza tempo. Non mancano i tesori della pittura italiana, a cui viene indirizzato un percorso, che si snoda nel tempo tra il Quattrocentro, Cinquencento e Seicento.

Da Beato Angelico al Mantegna, dal Botticelli al Parmigianino, da Tiziano al Caravaggio, con il suo immenso “Davide e Golia” è sempre una meravigliosa presentazione, che lascerà il visitatore senza fiato.
L’evoluzione architettonica del Prado e la sua graduale espansione è ciò che colpisce e stupisce chi si avvicina alla sua scoperta. Nel 2007 l’architetto Rafael Moneo ha provveduto alla costruzione del Campus Prado, una serie di edifici adiacenti, tra cui spicca il Cason del Buen Retiro. Nell’estate del 2018 al secondo piano, sono state aperte una serie di sale, che accolgono l’opera fiamminga ed olandese dei periodi tra Seicento e Settecento. Oggi è Norman Foster, l’ideatore inglese, che con la collaborazione di Carlos Rubio, è pronto a ridefinire il Salon de Reinos, come ristrutturazione dell’ex Museo dell’esercito. L’idea è quella di collegare questo edificio con il vicino chiostro de Los Jeronimos e con il Cason del Buen Retiro, per ampliare di altri 2500 mq, la sala espositiva del museo. La fine prevista dei lavori è il 2022, salvo imprevisti!
Per celebrare la sua storia, il Prado offre una serie di mostre grandiose e imperdibili. Durerà fino al prossimo 7 luglio “Giacometti al Prado” : vi sono ospitate 19 opere dell’artista svizzero Alberto Giacometti, tra sculture e dipinti. Dal 28 maggio al 15 settembre sarà la volta dell’evento “Fra Angelico e gli inizi del Rinascimento a Firenze” con capolavori del Beato Angelico e di altri maestri del Quattrocento italiano. Da 25 giugno al 26 settembre toccherà a “Velazquez, Rembrandt, Vermeer. Sguardi simili in Spagna e Olanda”. E infine dal 22 ottobre al 2 febbraio 2020 l’arte italiana sarà ancora presente con “Sofonisba Anguissola-Lavinia Fontana. Due modelli di artiste donne” attraverso 60 opere che ne raccontano la storia.
Come sostiene il direttore del museo, Miguel Falomir Faus, il Prado “ha una personalità propria e una triplice anima, spagnola, italiana e fiamminga. E’ il frutto delle scelte dei monarchi che, nei secoli, hanno collazionato opere d’arte seguendo solo il proprio gusto e le proprie passioni”.
Una luogo intenso di emozioni e storia.