Novara: Divisionismo – La Rivoluzione della luce

Sarà un anno di arte e cultura quello che ci aspetta. Un itinerario alternativo che oggi inizia da Novara. Qui, presso il Castello Visconteo Sforzesco , è già aperta al pubblico e vi resterà fino al 5 aprile la mostra Divisionismo La rivoluzione della luce,  una delle più importanti nell’ambito di questo movimento, giustamente considerato prima avanguardia in Italia. Promossa e organizzata dal Comune di Novara, dalla Fondazione Castello Visconteo e dall’Associazione METS Percorsi d’arte, è curata dalla nota studiosa Annie-Paule Quinsac, tra i primi storici dell’arte ad essersi dedicata al Divisionismo sul finire degli anni Sessanta. Per la sua posizione geografica, a quarantacinque chilometri dal Monferrato, fonte iconografica imprescindibile nell’opera di Angelo Morbelli, e appena più di cento dalla Volpedo di Giuseppe Pellizza, senza dimenticare la Valle Vigezzo di Carlo Fornara, Novara è, infatti, luogo, deputato per ospitare questa rassegna, incentrata sul Divisionismo lombardo-piemontese. Il Divisionismo nasce a Milano, per poi diffondersi in tutta la Lombardia e in Piemonte e muove dall’idea che lo studio dei trattati d’ottica, che hanno rivoluzionato il concetto di colore, debba determinare la tecnica del pittore moderno.

Si sviluppa nel Nord d’Italia, grazie soprattutto al sostegno di Vittore Grubicy de Dragon, mercante d’arte, critico, pubblicista e a sua volta pittore, che con il fratello Alberto gestisce a partire del 1876 una galleria d’arte a Milano. E’ Vittore a diffondere tra i pittori della sua scuderia il principio della sostituzione della miscela chimica dei colori tradizionalmente ottenuta sulla tavolozza, con un approccio diretto all’accostamento dei toni complementari sulla tela. Da dato chimico, il colore diventa fenomeno ottico e alla dovuta distanza l’occhio dello spettatore può ricomporre le pennellate staccate in una sintesi tonale, percependo una maggior luminosità nel dipinto. La mostra si divide in 8 sezioni tematiche per un totale di 70 opere:
Sala 1 Il prologo con artisti della galleria Grubicy tra i quali spiccano dipinti di Ranzoni, Pellizza da Volpedo, Segantini, Grubicy
Sala 2 La I Triennale di Brera. Uscita ufficiale del Divisionismo italiano (1891) con l’esposizione di opere di Morbelli, Previati, Pellizza, Longoni tra i molti riuniti
Sala 3 L’affermarsi del divisionismo con altri nuovi lavori di Segantini, Fornara, Longoni e Nomellini
Sala 4 Pellizza da Volpedo. Tecnica e simbolo racchiusi in 5 tra le sue opere più significative
Sala 5 Il colore della neve con un focus su Segantini, Maggi, Morbelli e Olivero
Sala 6 Previati. Verso il sogno con 4 splendide opere dell’artista tra cui “Le tre Marie ai piedi della croce” (1888), mai più visto in esposizione dal 1920.
Sala 7 Segantini. Il gioco dei grigi i cui protagonisti sono sette magnifici disegni, dove la superba tecnica dell’artista emerge in tutta la sua potenza.
Sala 8 Il nuovo secolo. Gli sviluppi del divisionismo che si compie attraverso i suoi artisti più rappresentativi.
Un catalogo scientifico accompagna l’esposizione. Il saggio della curatrice è corredato da schede biografiche degli artisti, con altre schede critiche delle singole opere. Una mostra dunque di grande respiro, un percorso ricco e affascinante tra le opere più significative dei maestri divisionisti italiani in un luogo, l’imponente Castello Visconteo Sforzesco, ricco di storia e ristrutturato a regola d’arte per una vocazione museale.