Parigi: il quartiere di Belleville tra letteratura, arte e tradizioni etniche

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Una destinazione sicuramente intrigante e inusuale ti porta a percorrere le vie del quartiere di Belleville. Siamo proprio nella zona settentrionale di Parigi, in un crocevia di multiculturalità, luogo ispiratore del famoso scrittore Pennac e del conosciuto ciclo di Malaussène. Intorno agli anni ‘70/’80 si sono stabiliti qui prima vari gruppi provenienti dall’Africa del nord e occidentale e successivamente anche dal Sud-est asiatico. Storicamente, però, Belleville fu, durante la Restaurazione, il centro principale delle “guinguette”, le osterie amate dai parigini e frequentate soprattutto per ballare. Subì successivamente l’influenza del processo di urbanizzazione che però non modificò il suo stile antico, le sue strade molto strette e alcuni suggestivi scorci da ammirare.
Nelle vicinanze i due parchi di Belleville e di Buttes-Chaumont regalano al paesaggio un’oasi di tranquillità. Il primo, progettato dall’architetto Debulois e dal paesaggista Brichet, si distende lungo la collina. Accoglie moltissime varietà di alberi ma la caratteristica, forse, più evidente è data dai giochi d’acqua e da una serie di suggestive cascate . Il secondo è un giardino pubblico popolato non solo da un’immensa vegetazione, ma anche da diverse specie animali. Anticamente era considerato un luogo esoterico e a riprova di questi strani rituali che qui pare si celebrassero, si trova il tempio della Sibilla.
Ciò che, però, maggiormente spinge un turista a perdersi in questo dedalo di viuzze affollate da ogni genere di etnia, è il desiderio di ritrovare quei sapori, quei colori e profumi di realtà e storie che qui vivono la loro quotidianità. Così marocchini e tunisini, thailandesi, indiani, cinesi e vietnamiti si raccontano attraverso la loro identità e la loro essenza, divisi tra negozi alimentari di ogni genere, panetterie ed originali bistrot.

naan

Il Passage de Pondichery è uno dei ristoranti etnici che qui puoi incontrare. La cucina è l’espressione della comunità indiana trasferitasi qui ormai da tempo: ottimo non solo il naan, ma tutti i piatti speziati della tradizione culinaria.
Vicino al Canale St Martin si incontra, invece, La Cambodge, un locale caratteristico per i suoi profumi orientali, tra suggestioni di cocco, menta e coriandolo, che regalano atmosfere decisamente esotiche.  Sempre restando tra gli stessi sapori, non è da dimenticare il ristorante vietnamita New Hawaienne (rue Louis Bonnet 15 – metro Belleville), delizioso non soltanto per l’ambiente accogliente e gradevole, ma anche e soprattutto per la cucina genuina e gustosa. Per mangiare cinese puoi scegliere tra diverse opportunità, ma una tra le migliori resta Wen Zhou e i suoi famosi ravioli fatti a mano e proposti in diverse varietà (per esempio con maiale ed erbe aromatiche). La cucina thailandese è, invece, stupendamente rappresentata da Lao Siam in Rue Belleville 49, vicino alle fermate del metro Belleville e Pyrénées.
Il martedì e il venerdì tutto il quartiere vive e partecipa ad uno dei mercati più caratteristici e colorati di tutta Parigi. Intorno alle fermate di Belleville e Menilmontant, infatti, dalle 7 alle 14.30 è un susseguirsi di voci dei venditori che animano questo luogo e attraggono così la gente che lo frequenta. Si può assaggiare tutto prima di acquistare: pane, verdura e frutta o altri prodotti gastronomici locali. E’ un vero e proprio bazar che si presenta con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Degno di nota, infine, è il sempre crescente interesse verso l’arte contemporanea che qui si esprime attraverso eventi e rappresentazioni di vario genere, riunendo giovani artisti conosciuti e non, presenti con le loro opere in vari atelier e spazi espositivi. Tra le diverse gallerie, quelle forse più rappresentative sono: Galerie Jocelyn Wolff, una delle prime a vedere la luce nel 2003 e Bugada&Cargnel, ricavata nel 2002 all’interno di uno spazioso garage, che raccoglie, tra gli altri, le opere dello scultore italiano Nico Vescellari e Marcelle Alix, diretta da Isabelle Alfonsi, che dal 2009 rappresenta un simbolo dell’arte contemporanea a Parigi. Incredibile per ubicazione e presentazione al pubblico è, infine, il Cafè au lit, allestito direttamente in un appartamento al 18° piano, un “homestory” visitabile su appuntamento. L’arte a Parigi ha sempre il suo fascino inesauribile. Sei pronto per nuove scoperte?