Parigi: una passeggiata storico-culturale a Saint-Germain-Des-Pres
Saint- Germain-des- Prés è il cuore culturale di Parigi. Le vicende storiche raccontano che nel 542 il re Childeberto, figlio di Clodoveo, che aveva posto Parigi come capitale del regno merovingio, decise di costruire proprio qui una basilica per conservare il tesoro ricavato dalla recente guerra di Spagna. Il luogo era strategico: vicino e visibile al centro politico della città (Ile de la Cité) e su una piccola collinetta in modo da evitare le possibili inondazioni della vicina Senna. La devozione verso il vescovo di Parigi, Germain, attribuì il nome definitivo a questa chiesa: la, ormai, famosa Chiesa di Saint Germain des Pres, divenuta in seguito un monastero benedettino. Con la nascita dell’ Università della Sorbona (1255) il quartiere accolse e accoglie ancora oggi, un gran numero di universitari, che lo popolano e lo animano ad ogni ora del giorno e della notte. Il 1600 è un secolo di prosperità e splendore per Saint Germain, perché diventa punto di incontro degli artisti e dei nobili parigini, al punto che in molti lasciano il vicino quartiere di Marais per trasferirsi qui. Gli abitanti lo chiamano “village” e i frequentatori più assidui diventano: Moliere, Diderot e D’Alembert. In seguito i palazzi e gli edifici si trasformano in parte in zone diplomatiche, ma ancora nel 1800 vivessero qui personaggi della fama di: Delacroix, Manet, Balzac, Oscar Wilde. Infine, a metà degli anni ’50 accanto a librerie antiquarie e suggestive gallerie d’arte, sorgono le prime boutique di grandi firme che offrono un’arte diversa, frutto di una modernità sempre più incalzante.
Raggiungibile con la linea 4 della metropolitana, puoi scendere indifferentemente alla fermata di Saint-Germain-des-Pres o Saint Sulpice.
Qui, a pochi passi di distanza, ti troverai di fronte due tra le chiese più rappresentative di tutta Parigi. La prima è, appunto, la chiesa più antica della città, Saint Germain des Pres, attorno a cui sorgono le rovine del chiostro e la cappella della Vergine, nonché il palazzo dell’abbazia di origine cinquecentesca.
In Place St. Sulpice, invece, troverai una bella fontana, opera dell’architetto Louis Visconti, decorata con le statue di 4 vescovi dell’epoca di Luigi XIV e detta anche dei Points Cardineaux e la chiesa omonima, Saint Sulpice, luogo famoso per tutti gli appassionati de Il Codice da Vinci di Dan Brown. Si presenta all’esterno con 2 campanili disarmonici, frutto delle continue modifiche dei progetti, assegnati a diversi architetti nel corso degli anni, mentre all’interno è custodita “La Lotta di Saul e dell’Angelo”, una suggestiva tela di Delacroix.
Procedendo verso rue Jacob, si arriva in Place de Furstenberg, una graziosa piazzetta circolare, arricchita di fiori e lampioni in ferro battuto, su cui si affacciano bellissimi palazzi d’epoca e una manciata di galleria d’arte. Al numero 6 si trova il Musée National Eugéne Delacroix, diventato tale in epoca recente e prima sede dell’atelier dell’artista che qui vi lavorò fino al 1857. Rue de Seine è una delle strade più rappresentative di questo quartiere, disseminata di botteghe artistiche, locali insoliti e un’atmosfera davvero intrigante, fu amata da Prevert, che le dedicò una poesia e dal nostro indimenticabile Marcello Mastroianni che visse (al n.91), morendo qui nel dicembre del 1996.
Nella vicina rue des Beaux-Arts ecco L’Hotel, edificio storico di grande stile, attualmente sede di un famosissimo hotel, in cui visse fino alla sua morte il famoso scrittore Oscar Wilde. Per arrivare alla Senna s’impiegano circa 10 minuti e non difficile incontrare ancora altre interessanti gallerie d’arte, mentre più avanti puoi incrociare l’Institut de France, sede dell’Academie Francaise, costruita alla fine del ‘600, secondo un progetto di Louis Le Vau e adibita a College des Quatre- Nations, per volere del cardinale Mazzarino.
Proprio di fronte si apre il suggestivo e romantico pont des Arts, un ponte pedonale in legno che, seguendo una moda ormai nota anche Italia, era, un tempo, disseminato di lucchetti con i nomi degli innamorati, mentre oggi, invece, appare spogliato di tutto questo.
Dall’altra parte della Senna è davvero un attimo raggiungere la place St. Michel e di lì tornare a Notre Dame e al centro del Quartiere Latino.
Non mancano a Saint Germain diversi locali cult, legati ad una ricca tradizione storico-culturale che si perpetua nel tempo. Su Place Saint Germain, davanti alla famosa chiesa, si affacciano quelli più significativi, richiamo costante di turisti e parigini, che trascorrono qui parte delle loro tempo. Les Deux Magots è sicuramente il più noto. Il suo nome deriva da un negozio di sete cinesi che sorgeva qui nell’Ottocento. Il caffè che si insediò successivamente, mantenne intatta l’insegna che da allora è resta quella originale. Fu uno dei locali preferiti da Sartre (e dai famosi “poeti maledetti” Verlaine, Rimbaud, Mallarmè) che insieme a Prevert, Camus e Picasso avevano prediletto, anche, il Cafè Flore, in cui Apollinaire, proprio seduto ad uno di questi tavolini, durante una delle sue riflessioni, definì il termine “Surrealismo”.
Parigi regala sempre emozioni insolite, una passeggiata a Saint Germain è un ottimo modo per scoprirla sempre un po’ di più.