Sicilia: il turismo geologico tra geositi e geoparchi
Prosegue la seconda e ultima parte dell’ intervista a Fabio Asero,amico e geologo, con l’intento di offrire della Sicilia quel profilo affascinante e insolito che non tutti ancora conoscono. Riprendiamo il discorso che abbiamo accennato in precedenza. Mi spieghi cosa si intende per Geoparco e la distinzione con i Geositi? “Per definizione un Geoparco è un’area dai confini ben definiti, con un patrimonio geologico e geomorfologico significativo e speciale per rarità, interesse scientifico, richiamo estetico e valore educativo. La sua identità è strettamente legata alla geologia, ma in un Geoparco sono importanti anche il patrimonio naturale e quello culturale. Con il termine Geosito si indicano i beni geologico-geomorfologici di un territorio intesi quali elementi di pregio scientifico e ambientale del patrimonio paesaggistico. Quelle architetture naturali, o singolarità del paesaggio, che testimoniano i processi che hanno formato e modellato il nostro Pianeta. I Geositi sono beni naturali non rinnovabili e rappresentano una risorsa che va studiata e censita come componente del paesaggio da proteggere e salvaguardare. Forniscono un contributo indispensabile alla comprensione scientifica della storia geologica di una regione, e rappresentano valenze di eccezionale importanza per gli aspetti paesaggistici e di richiamo culturale, didattico – ricreativi“. In Sicilia quanti e quali geoparchi possiamo trovare?
“I geoparchi siciliani riconosciuti dall’UNESCO sono due (su 8 in scala nazionale): Il Parco Naturale Rocca di Cerere (ad Enna) al cui interno si trovano ben 50 geositi e il Parco Naturale Regionale delle Madonie (Provincia di Palermo). I geositi siciliani (classificati e riconosciuti dalla Regione) sono 650“. Mi puoi descrivere questi due geoparchi? “Iniziamo con il Parco Naturale Rocca di Cerere. Il territorio si estende nell’area centrale della Sicilia, sui Monti Erei, nei territori dei comuni di Enna, Aidone, Assoro, Calascibetta, Nissoria, Leonforte, Piazza Armerina, Valguarnera e Villarosa. Il nome “Rocca di Cerere” è stato scelto in ragione dell’antica dedicazione di questo territorio alle divinità ktonie (divinità generalmente femminili legate ai culti di dèi sotterranei e personificazione di forze sismiche o vulcaniche).
Questi culti possono essere riassunti nel nome latino di Cerere, la greca Démeter, nome tutelare dell’agricoltura, venerata sulla più alta cima della città di Henna, la Rocca di Cerere, appunto. Racchiuso da una sorta di perimetro montuoso, il comprensorio offre allo sguardo un paesaggio decisamente ricco di suggestioni, costellato da valli, fiumi, torrenti e laghi (tra cui il Lago di Pergusa, unico lago naturale siciliano e luogo del mito di Proserpina). Si tratta di antichi centri arroccati e colline che degradano verso le estese pianure orientali che, nel corso dei secoli, sono stati teatro di un’intensa attività umana e le cui testimonianze, oggi, definiscono il patrimonio storico-culturale del Parco. Qui si trovano due tra le maggiori aree archeologiche classiche dell’intero Mediterraneo, quali la Villa Imperiale Romana del Casale e la Polis Greca di Morgantina, oltre ad altri 150 siti archeologici tra cui il villaggio bizantino di Canalotto e le Necropoli di Malpasso e Realmese risalente all’età del rame e del bronzo. Il territorio vanta, inoltre, l’unico Parco Archeologico Minerario dell’isola: Floristella-Grottacalda. Questo Parco è meta fissa per tutte le scolaresche siciliane e non e richiama continuamente turisti, attratti soprattutto dal Lago di Pergusa e ovviamente dalla Villa Imperiale del Casale a Piazza Armerina (EN) con i suoi spettacolari mosaici”.
“Il Parco Naturale Regionale delle Madonie è un parco naturale che comprende quindici comuni della Provincia di Palermo, situati sul Massiccio montuoso delle Madonie, che occupa un vasto territorio della parte centro-settentrionale della Sicilia. La copertura vegetale naturale rappresenta uno degli aspetti più considerevoli del sistema orografico madonita ed è motivo fondamentale della istituzione del Parco. La fauna, pur dovendosi constatare, in atto, la scomparsa – qui come nel resto dell’isola – dei grandi mammiferi, presenta ancora una notevole varietà di animali, alcuni dei quali, peraltro, appartenenti a rare specie della fauna italiana o europea. Interessante è la presenza di diversi parchi divertimento per giovani tra cui l’Archeodromo delle Madonie dove si ripercorrono temporalmente le principali invenzioni, lo stile di vita dell’uomo primitivo facendo toccare con mano gli utensili grazie ad un laboratorio archeologico molto suggestivo tutto da scoprire!”