SOS – Stress da rientro? Come riconoscerlo ed affrontarlo

Il mese di agosto sta lentamente volgendo al termine e questo nell’immaginario collettivo corrisponde alla ripresa delle attività quotidiane, che spesso si identifica in momenti non particolarmente sereni e fluidi, come lo sono stati, invece, quelli vissuti durante le nostre vacanze. I sintomi dell’August blues, che possono accompagnarci anche per periodi lunghi si possono riscontrare in un’accentuata dose di ansia, stanchezza, lieve malinconia o depressione, insonnia e comportamenti spesso nervosi. Sono diversi milioni coloro che, al rientro dalle ferie, si sentono inadeguati, non pronti a ricominciare la solita routine e manifestano un malessere generale che a cui, sempre piu spesso, viene dato il nome di “sindrome da rientro”. Secondo una più attenta e specifica denominazione, lo stress non è altro che “una risposta psicofisica a compiti anche diversi tra loro, di natura emotiva, cognitiva o sociale, che la persona percepisce come eccessivi”. Si parla di eccesso, infatti, poiché lo stress se vissuto in modo consapevole ed equilibrato, può fornire quelle adeguate energie positive, che rappresentano un sostegno utile e costruttivo alla nostra quotidianità. Questa risposta, infatti, è un qualcosa di estremamente naturale e immediata, davanti a situazioni problematiche che ad un certo punto, per la loro intensità e/o frequenza, non riusciamo più a gestire agevolmente. Occorre, quindi, imparare ad apprendere le risposte più adeguate, da applicare in caso di necessità. Le tecniche che possono essere prese in considerazione, sono sicuramente varie e dipendono dall’approccio e dalla persona. Quando responsabilità, angoscia e inadeguatezza rischiano di annientarci, il nostro cervello attiva una modalità difensiva, detta Sindrome Generale di Adattamento, che consiste in: reazione di allarme/resistenza e costruzione di una risposta/esaurimento del problema e calo dei disturbi. Ma quando questa non sembra funzionare, occorre valutare altre possibili soluzioni. Una particolare tecnica kinesiologica, detta Riorganizzazione dello Stress Emozionale (R.S.E.) ci permette con piccoli gesti misurati e consapevoli, di “riprogrammare” le nostre risorse psico-fisiche, per annullare l’aspetto devastante e “invalidante” provocato dallo stress. La dottoressa Marina Osnaghi è la prima Master Certified Coach italiana che ben illustra questa modalità.

In alternativa puoi provare la tecnica SOS, un vero e proprio percorso attivo, che ti consentirà di gestire le situazioni in modo lucido ed efficace. Questa è costituita da 3 azioni determinanti:
Stoppati. Quando lo stress ti attanaglia, devi ferramrti. Non hai idea di quanto le pause, i momenti di vuoto totale della mente, siano fondamentali e utili per uscire da certe situazioni di disagio. “Pianifica la tua agenda sulla base delle tue pause e non dei tuoi impegni”. “Il miglior momento per rilassarsi è quando non abbiamo neanche un momento per farlo” (S.J.Harris)
Organizza. In una fase di stress attivo, ci sentiamo annientati e sopraffatti. “Spesso non vediamo le cose per quello che sono: le vediamo per quello che siamo” (Anais Nin) Impara a scrivere, pianificando impegni: si chiama “brain dump” (svuota mente) e ti aiuterà a mettere nero su bianco, meglio se per iscritto, i tuoi pensieri, progetti e azioni future, su cui, una volta preso atto, riuscirai a ragionare meglio e affrontarle con la giusta efficacia.
Seleziona. E’ forse il momento più difficile, perché consiste nel “dare una priorità a questi impegni che ci sommergono”. Alcuni vi riescono con molta facilità e obiettività, altri si perdono in un mare di “perfezionismi”, disperdendo energie e attribuendo rilevanza ad eventi che in realtà non ne avrebbero. Come fissare le priorità? Senza distrazioni intorno e concentrandosi davvero su ciò che hai e che vuoi. “E’ meglio fare abbastanza bene ciò che serve, piuttosto che fare alla perfezione ciò che non serve affatto”.
Buon rientro a tutti!