Sindrome “post vacanza”: ecco la terapia del rientro
E’ molto conosciuta negli Stati Uniti, tanto che per identificarla usano definirla Holiday Blues. E’ quella sindrome inattesa, che colpisce moltissimi “vacanzieri” al rientro a casa, in coincidenza della ripresa della routine quotidiana, soprattutto delle attività lavorative.
Pare, infatti, che almeno il 10-20% di chi rientra dalle vacanze soffra di sintomi ben particolareggiati che si possono riassumere in: ansia, tristezza, scarsa concentrazione, irritabilità, insonnia, cefalea… Alcuni la chiamano “depressione post-vacanza” che puntualmente viene avvertita da diversi soggetti di ritorno da un periodo di svago e relax, tali individui sono stati addirittura “identificati” secondo alcune caratteristiche specifiche:
– 25/50 anni
– particolarmente ansiosi o pessimisti in generale anche durante il resto dell’anno.
E’ stato evidenziato, però, che a favorire la comparsa di questa sindrome sono molto spesso, le eccessive aspettative che abbiamo riversato sulla vacanza stessa. Sono “delusi della vacanza” quelli, infatti, che pensano che un periodo più o meno lungo di riposo e assenza dal lavoro, possa davvero estirpare qualunque traccia di stress e condizionamento, senza contare che prima o poi tutto questo finirà e lascerà, invece, posto alle attività di sempre. Vissuta in questo modo, qualunque vacanza non sarà mai totalmente appagante e assaporata davvero al meglio, perché ci si aspetterà sempre “quel qualcosa in più” che possa durare anche una volta ripresi i vecchi ritmi, il che è assolutamente impossibile.
La dimensione di relax che siamo portati a vivere in vacanza, genera nel nostro corpo una fisiologica diminuzione di neurotrasmettitori ed ormoni, quali ad esempio il cortisolo e l’adrenalina, per cui risulta evidente e quasi “normale”, il momento di apatia e di tristezza da rientro che molti provano dopo un periodo di ferie. Quali possono essere i rimedi? Non esiste una cura unica ed efficace per tutti, poiché ciascuno reagisce in modo diverso alle varie sollecitazioni esterne. E’ possibile, però, considerare come molto utile l’atteggiamento mentale, che potrebbe migliorare il nostro modo di vedere la vita e di coglierne gli aspetti più significativi e gratificanti. Ecco, quindi, come il concetto di “motivazione” assuma un ruolo importante in ciascuno di noi: fissare nuovi traguardi, porsi nuovi obiettivi esistenziali/professionali, comprendere che ogni nostra azione è spinta da una precisa volontà verso un fine, porta il soggetto a migliorare la propria qualità di vita.
Spesso vediamo i nostri ruoli nella società come qualcosa di costrittivo e limitante e non ci accorgiamo, invece, che gli stessi possono diventare delle opportunità di cambiamento e miglioramento. Chi non ha delle motivazioni forti, potrebbe non riuscire a vivere serenamente il mutamento ordinario e quotidiano dell’esistenza.
A livello pratico sarebbe opportuno anticipare il rientro dalle vacanze di qualche giorno, questo semplicemente per abituare mente e corpo a orari, ritmi e abitudini diverse che ci saranno utili per la ripresa delle attività di sempre. Se proprio sei in preda ad una condizione di stress piuttosto accentuata, puoi provare diversi “percorsi alternativi” per migliorare la situazione. Le cure dolci. La medicina omeopatica offre interessanti soluzioni quali: Nux Vomica (per astenia da stress, irritabilità, nervosismo..), Arnica montana (per affrontare il trauma da rientro) o varie compresse omeopatiche per disturbi del sonno e stanchezza diffusa, da somministrare in dosi e modalità adeguate. La fitoterapia propone la somministrazione dell’Eleuterococco come “anabolizzante naturale” che non ha alcuna controindicazione. Anche il ginseng può essere utile, solo se non hai problemi di pressione alta. Gli oligoelementi come manganese più cobalto aiutano l’organismo a ritrovare il suo normale equilibrio al rientro, così come i Fiori di Bach che però vanno scelti con attenzione soggetto per soggetto, per cui occorre l’aiuto di un esperto. Per curare lo stress pare che anche l’agopuntura abbia riscosso forti consensi, stimolando il sistema neurovegetativo e migliorando anche una situazione di disagio psico-fisico. E’ ovvio che anche in questo caso non ci si affida a cure fai-da-te, ma solo a professionisti del settore. I benefici dell’attività fisica sono ormai noti. E’ stato evidenziato che molti di noi ritornano “zavorrati”, cioè con un peso superiore a quello della partenza, perché gli eccessi alimentari non sono mancati, uniti al binomio pigrizia/relax che hanno spesso preso il sopravvento su tutto il resto. Praticare una semplice ma costante attività all’aria aperta, aumenta i livelli nel sangue di endorfine, sostanze in grado di regalare euforia e benessere, combattendo un senso di depressione e apatia. Il sistema immunitario ne gioverà moltissimo, così come pure la massa grassa che potrà essere smaltita. Via libera a qualunque attività e sport magari all’aria aperta: nuoto, pallavolo, bicicletta, tennis, basket, calcio e tante passeggiate finchè il tempo lo permette. Anche l’alimentazione ha la sua importanza. Drenare, depurare e mantenere bella la pelle abbronzata sono questi gli obiettivi principali del rientro. Ottimo lo yogurt come alimento probiotico che migliora l’attività della flora intestinale, soggetta a diversi cambiamenti durante le vacanze. Prugne, mirtilli e uva sono ottimi alleati contro il cambiamento di ambiente e hanno un ottimo effetto purificante. Pompelmo e kiwi migliorano la circolazione e l’elasticità cutanea. Tutta la frutta e verdura a colore giallo/arancio, cioè ricca di betacarotene (albicocche, melone, pomodori, zucca, carote, peperoni, pesche..) serve invece per mantenere più a lungo l’abbronzatura. Il pesce aumenta le difese immunitarie, aiuta il sistema nervoso e migliora l’umore. Per migliorare attenzione e concentrazione, ecco invece noci, cereali e legumi che hanno proprietà antiossidanti e limitano la formazione dei radicali liberi.
E, infine, vuoi sapere, invece, la mia personale “terapia del rientro” ? Progettare un altro viaggio o un’altra vacanza. Non deve essere per forza un periodo lungo e necessariamente in estate. Ciò che conta è avere quella spinta giusta per pensare a qualcosa di positivo da realizzare in un tempo realisticamente fattibile, anche solo per una gita di un giorno. E il buon umore è servito!