Speciale Natale in cucina: dall’Inghilterra all’Europa del Nord

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A Natale raddoppiano i  momenti di complicità da condividere con tutta la famiglia. E allora perché non sperimentare nuove, insolite e a volte curiose ricette da portare in tavola, per rendere la festa ancora più speciale? La cultura del Natale in Inghilterra si manifesta con il Christmas pudding. Le sue origini pare siano davvero molto antiche: i Celti utilizzavano un composto di farina, latte e spezie che veniva mescolato da Dagda, dio del raccolto e utilizzato come piatto ben augurale per la futura mietitura. Alla fine del 1600 si aggiunsero alla ricetta briciole di pane, prugne secche e altra frutta, il tutto venne chiamato Plum Porridge e servito come antipasto a Natale, aggiungendo mandorle tritate e a volte canditi (Plum Puding). Solo nel 1836 ottenne il nome con cui oggi lo conosciamo. Lo si inizia a preparare la domenica prima dell’inizio dell’Avvento (il giorno chiamato Stir-up Sunday) e per tutte le feste rappresenta il piatto più richiesto. Alcuni consigli per preparare la ricetta: girare l’impasto in senso orario, regola che si attribuisce al passato, seguendo il percorso del sole, pare che possa essere di buon augurio. Il composto deve essere riscaldato pochi minuti prima di essere servito o nel forno a microonde oppure a bagnomaria; gli inglesi lo accompagnano con rum, brandy butter (la crema di Natale per eccellenza) o panna liquida; è consuetudine nascondere nell’impasto monete, amuleti, ditali, anelli…che porteranno fortuna a chi li trova! La cucina dell’Europa del Nord è tendenzialmente costituita da tradizioni che rispecchiano la storia passata e le influenze soprattutto vichinghe. Si tratta di ortaggi, latticini o carni, insieme a prelibati dolcetti che sotto Natale fanno più ricche queste tavole. I biscotti allo zenzero sono diffusi in tutta la Scandinavia. In Danimarca panifici e pasticcerie fanno a gara, non solo nel periodo natalizio, per proporre alcuni dei prodotti più richiesti, come la tortina di marzapane (kransekage) o il “pane di Vienna” (wienerbrod) che secondo la leggenda venne importato da panettieri venuti proprio dalla città della principessa Sissi.

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Durante le feste si aggiungono i dolci più famosi: i deliziosi biscotti la burro, conosciutissimi anche da noi in Italia (vanilljekranse), i semplici ma gustosi biscotti spolverati di zucchero (finskbrod) e gli sfiziosi biscotti al pepe (pebernodder), che hanno nell’impasto anche cannella, zenzero/noce moscata e chiodi di garofano).Dalla Svezia arrivano i lussekatter, semplici focaccine allo zafferano. Ma qui è davvero Natale quando in tavola viene servito il lutefisk o lutfisk, una specie di stoccafisso gelatinoso, perché tenuto in ammollo per diversi giorni e poi fatto stufare. Anche in Norvegia è il pesce la specialità più richiesta, simbolo di una tradizione culinaria che vede soprattutto nel salmone uno dei suoi principali elementi. Una visita ai diversi mercati ittici, il più famoso è quello dei porto di Bergen, consente di apprezzarne la qualità oltre che la varietà. Una delle portate che, dunque, si possono trovare sulla tavola nelle feste, ma non solo, è il gravad laks (salmone all’aneto). Non è un piatto last minute, occorre una certa attenzione ma il risultato è senza dubbio notevole! La Finlandia si distingue per una cucina piuttosto particolare nei gusti e nei sapori. Si usano soprattutto carne di renna e alce, funghi, bacchi, frutti di bosco che ben resistono alle rigide temperature. Nel periodo delle feste si possono assaggiare i dolcetti di Natale (Joulutorttu) piccoli quadretti con in centro la marmellata di prugne, spennellati con uova e cotti in forno.. E per stemperare il clima rigido di questa stagione è indispensabile un buon bicchiere di Glogg (vino caldo) con cannella, chiodi di garofano e una notevole aggiunta di vodka o brandy finale! L’Islanda chiude questo viaggio tra i sapori nordici. Si dice che per assaggiare i piatti tipici della cucina di questo Paese, occorra essere “coraggiosi” o almeno non particolarmente schizzinosi. Tra le portate più famose ci sono infatti: i testicoli di montone e lo squalo putrefatto (hakarl). Non mancano i dolci: le ciambelline fritte (kleinur), il waffel, una sorta di crepe dolce con cioccolato, marmellata, frutta e panna e la crema di riso (jolagrautur) all’interno della quale si nasconde una mandorla prima di servirla e chi la trova nella propria porzione riceve un piccolo regalo. Buon Natale in tavola!