Tour a Roma: il fascino delle strade e dei vicoli più insoliti

Roma è una delle città italiane che meglio ha saputo rapire il mio cuore. Tornarci ogni volta è una brezza leggera, che gratifica lo spirito e accompagna sempre un sorriso. Per questo mi piace raccontarti di lei “a modo mio”, senza perdermi con i soliti elenchi delle attrazioni turistiche più interessanti e quotate. Ritengo, infatti, che Roma sia una meravigliosa scoperta, in qualunque modo la si visiti e qualunque direzione si voglia prendere. C’è chi dice che è troppo caotica e dispersiva..“a me invece Roma piace moltissimo: è una specie di giungla, tiepida, tranquilla, dove ci si può nascondere bene”.(Dal film “La dolce vita”).
Anche una semplice passeggiata può essere l’occasione più divertente e singolare di scoprire vicoli, strade, piazze dai nomi curiosi, di cui spesso non conosciamo l’insolita storia. Tra i simboli della città, Via del Corso è sicuramente uno dei punti di incontro mondani più noti. Proprio a pochi passi da qui si trova, inoltre, Via delle Convertite, che si riferisce chiaramente al pentimento auspicato dalla Chiesa per coloro che esercitavano il mestiere più antico del mondo. Fu Papa Leone X ad accoglierle in un monastero da lui fondato, intorno al 1520, perché si convertissero, tornando sulla retta via. Oggi questo luogo è stato sostituito dalla chiesa dedicata a Maria Maddalena. Via dei Coronari, un tempo Via Recta, era usata dai pellegrini che volevano recarsi alla Tomba di Pietro, chiamata cosi perché disseminata di negozi di rosari e di corone. Nel centro storico, invece, Vicolo delle Vacche lo si deve alla presenza, nell’antichità, di numerose stalle, mentre in Vicolo del Fico c’era una rigogliosa pianta che si ergeva proprio in questa zona. Vicolo della Vetrina segna la nascita del commercio al pubblico ad opera di un negoziante che decise di esporre i propri prodotti alla vista dei passanti.

Il fascino medievale si coglie in alcune strade che ricordano gli artigiani che qui avevano la loro bottega: Via dei Cappellari, Via dei Baulari, Largo dei Librari, Via del Monte di Farina, fino ad arrivare al quartiere del Ghetto ebraico dove si trova Via dei Funari, coloro che fabbricavano corde. A Trastevere non manca di attirare l’attenzione il Vicolo della Scala che si riferisce alla chiesa omonima dedicata alla Madonna, di cui si ritrovò un’immagine proprio sopra una scala. Via Arenula è il nome che deriva dal fango che il Tevere lasciava tutto intorno durante le sue piene improvvise. Nota perché al suo interno sono state inizialmente deposte le ceneri dell’ imperatore Nerone, la Basilica di Santa Maria del Popolo è una delle mete più accreditate, così come la zona intorno alla famosa piazza del Popolo. Le interpretazioni storiche sul nome della piazza sono state diverse, ma la più attendibile è quella per cui il nome deriverebbe di pioppi, “populi” in latino, piantati sul viale che da Porta Flaminia conduceva al Mausoleo di Augusto nella piazza omonima. Infine vicino a Piazza di Spagna, via del Babbuino riprende la creazione di una statua dedicata al fauno, considerata così brutta da essere scambiata per una scimmia, mentre la frequentatissima Via dei Condotti, deve la sua origine alle tubature sotterranee costruite sotto Gregorio XIII, con il compito di prelevare l’acqua dal serbatoio del Pincio per alimentare la vicina Fontana di Trevi.

Quid melius Roma? (Publio Ovidio Nasone)